Nel precendete articolo ho raccontato come sono riuscito a domotizzare una stufa a pellet Thermorossi Mon Amour integrandola con Home Assistant. Quelle che però ancora mancava era la possibilità di conoscere il livello di pellet in tempo reale. Ho così deciso di realizzare un sensore in modo da poter mostare la percentuale di pellet presente nella stufa e inviare questa informazione ad Home Assitant.
E’ da circa una anno che possiedo una stufa a pellet Thermorossi Mon Amour e devo dire che ne sono abbastanza soddisfatto. L’ho acquistata per riscaldare una stanza adibita a taverna, dove purtroppo non potevo fare arrivare l’impianto di riscaldamento già presente nel resto dell’abitazione.
La stufa ha una piccola console di comando dalla quale è possibile impartire i comandi di accenzione e regolazione della potenza di combustione e di diffusione del calore. E’ dotata anche di un piccollo telecomando a mio parere non molto funzionale. Insomma niente di veramente smart!
Ho quindi cercato di capire se in qualche modo fosse possibile interfacciarla con il mio Home Assistant dal quale gestisco già da tempo alcuni punti luci, riscaldamento, climatizzazione ed altri vari sensori.
In questo articolo andremo a creare una scheda elettrica da poter collegare direttamente ai pin presenti sul Raspberry e utilizzarla per diminuire i 40 pin di cui è predisposto ai pin essenziali per collegare il modulo relè, un modulo di rilevamento pioggia e una ventolina da 5V per tenere il box elettrico areato. Prima di seguire questa guida è necessario compiere una attenta lettura dell’articolo e solo alla fine, una rilettura per la messa in pratica in quanto ci sono dei momenti in cui non si può perdere tempo e si ha bisogno di avere già tutto pronto e alla portata di mano.
Eccomi che torno a parlare di piGarden e come integrarlo con con Home Assistant, il noto controller domotico.
Nel precedente articolo piGarden: integrazione con Home Assistant (che dovete comunque leggere per completezza) avevo già spiegato come eseguire l’integrazione andando a modificare direttamente i file di configurazione di Home Assistant. Adesso invece ho ragguppato tutte le istruzioni in un package esterno in modo da dovere mettere mano il meno possibile al file di configurazione generale di Home Assistant. In oltre ho aggiunto la possibilità di:
Interrompere tutte le irrigazioni in corso con una sola azione
Interrompere tutte le irrigazioni in corso e disabilitare le scehedulazione attive con suna sola azione
Dopo molti mesi torno ad aggiornare piGardenWeb. Con l’ultima versione ho aggiunto la possibiltà di personalizzare le icone che rappresentano le varie zone di irrigazione.
Come molti sapranno piGarden non ha una gestione del rilevamento pioggia molto “smart”.
Andrea, già autore di piGardenSched, ha colmato questa mancanza realizzando rainsensorqty, un driver che permette di rilevare la quantità di pioggia precipitata e in base a questa interrompere o meno l’irrigazione.
Il nuovo driver lo trovate già integrato nella nuova versione di piGarden (0.5.14). Se volete aggiornare a quest’ultima come sempre dovrete impartire i seguenti comandi:
cdcd piGarden
git pull origin master
Fatto questo vi ritroverete con l’ultima versione di piGarden.
Bene…… adesso lascio la parola ad Andrea che illustrerà nel dettaglio come funziona e come attivare la nuova gestione del rilevamento pioggia.
Alcuni mesi fa avevo accennato alla possibilità di poter controllare piGarden direttamente da Home Assistant, il noto controller di domotica open source. In questo articolo spiegherò come poterlo fare in modo da arrivare ad aver un pannello di gestione simile a quello mostrato nell’immagine riportata qui sopra.
In diverse occasioni mi è stato chiesto come piGarden funzionasse e alcune volte è stata fatta un po’ di confusione riguardo ai ruoli dei diversi componenti che entrano in giorco. Ci sono stati alcuni utenti infatti che volendo cambiare o aggiungere nuove funzionalità pensavano di dovere intervenire su quella che è solo l’interfaccia web (piGardenWeb). Per questo motivo ho deciso di fare questo piccolo post dove cerco di spiegare una volta per tutte l’architettura del progetto e il ruolo delle varie parti in gioco.
Alcuni anni fa tornando a casa da lavoro ad attendermi trovai con una brutta sorpresa: la centralina del mio sistema di antifurto aveva tirato le cuoia. Dopo un veloce consulto con il tecnico specializzato venivo a sapere che questa non poteva essere riparata e cosa ancora più grave avrei dovuto sostituire anche parte dei sensori e dispositivi di controllo perché non più compatibili con i sistemi di nuova generazione.
Dopo avere ricevuto un preventivo di spesa non indifferente per installare un nuovo sistema di antifurto, mi sono fermato a riflettere e mi sono detto: perché non provare ad utilizzare un Raspberry Pi come centralina per controllare i sensori perimetrali, di movimento e le varie sirene del vecchio impianto?
Mi sono quindi imbattuto in una serie di ricerche e sperimentazioni per ricostruire un nuovo impianto antifurto in autonomia con il vantaggio di risparmiare molti soldi e di potere recuperare le parti del vecchio impianto ancora funzionante.
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